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Autovelox News: una nuova settimana di notizie, curiosità, leggi e sentenze

autovelox news: una nuova settimana di notizie, curiosità, leggi e sentenze

Autovelox News: una nuova settimana di notizie, curiosità, leggi e sentenze

Ricevere una raccomandata non è un buon segno, soprattutto quando si è consci di non aver rispettato proprio alla lettera il Codice della Strada. Quando poi si evince che la multa deriva dal mancato rispettato limite di velocità e si è stati pizzicati da un autovelox, le cose si fanno ancora più serie. Abbiamo quindi deciso di ricapitolare per voi l’ultima settimana di notizie in fatto di autovelox, così da farvi trovare preparati una volta al volante.

Mettendo in pausa per qualche giorno la discussione che riguarda gli autovelox di Firenze, di cui vi abbiamo parlato nelle scorse settimane, oggi ci spostiamo con un balzo verso Roma e i suoi autovelox. O meglio, verso gli autovelox che non ha. Un bene o un male? Non sta a noi deciderlo ma, conti alla mano, pare che la polizia capitolina e il comune non siano particolarmente interessati alla materia, ma per un motivo molto specifico.

A causa dello stato disastroso in cui versano le strade della capitale, i limiti di velocità sono stati abbassati un po’ ovunque a 30 km/h e mettere degli autovelox tarati su quella velocità equivarrebbe a dare una multa a chiunque, mietendo patenti senza pietà.

Non è dato sapere l’effettivo numero di apparecchi in funzione, ma i dati parlano chiaro: il comune incassa solamente 4,6 milioni di euro dagli autovelox, a fronte di 94,2 milioni di incassi derivati dalle violazioni al codice della strada. Ciò significa che solo il 4,3% delle sanzioni deriva dalla rilevazione della velocità.

Detto così potrebbe non aver molto senso ma il significato arriva con tutta la propria potenza quando si prendono in considerazione i dati di Milano, dove le sanzioni inflitte per il superamento dei limiti di velocità salgono a 13 milioni su un totale di 102,6 e non crediamo sia dovuto all’ormai nota fretta dei milanesi, bensì alla presenza capillare di sistemi di rilevazione della velocità.

Roma, però, se si analizzano i dati di Napoli, non è poi così male. Nel capoluogo campano le multe per eccesso di velocità fruttano al comune solo 27.000 euro l’anno, a fronte di un totale di oltre 9 milioni di sanzioni.

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Arrivano poi notizie dalla Tangenziale di Crema, dove dopo sette anni e mezzo l’unico autovelox attivo continua imperterrito a fare foto agli automobilisti che hanno fretta.

Dopo l’impatto negativo del Covid, la telecamera ha ripreso a funzionare con un ritmo impressionante e nel 2021 sono state elevate multe per quasi 1,5 milioni di euro, divisi tra la Provincia e il Comune di Crema.

Facendo due conti, i 698.558 euro incassati dal Comune sono tornati ai livelli del 2019, per la felicità delle casse comunali.

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Altre notizie, invece, giungono da Fontanafredda, in provincia di Pordenone, dove una multa da 543 euro, per eccesso di velocità e per guida senza avere con sé la patente, comminata al proprietario di una Audi Q7, è stata parzialmente cancellata in appello, dopo una prima sentenza a sfavore sancita dal giudice di pace.

La ragione? All’interno del verbale redatto dalla Polizia locale, non era stata riportata l’indicazione del provvedimento di omologazione dell’apparecchio utilizzato per la rilevazione della velocità.

L’avvocato Francesco Santini, che ha seguito il multato, ha commentato al Gazzettino così la notizia della sentenza: «A seguito delle verifiche è emerso che il dispositivo era effettivamente privo di omologazione, essendo stato solamente approvato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La questione della distinzione tra omologazione e approvazione delle apparecchiature per il rilevamento automatico della velocità è oggetto di contrasto in giurisprudenza: il Tribunale di Pordenone, riformando la precedente sentenza di primo grado pronunciata dal giudice di pace, ha sposato la tesi del ricorrente, dando atto che i provvedimenti di omologazione e approvazione non hanno medesima valenza e solo gli apparecchi omologati possono essere utilizzati per accertare la violazione dei limiti di velocità».

Ovviamente, invece, la sanzione elevata per la guida senza avere con sé la patente è rimasta.

Insomma, come vi scrivevamo nella puntata precedente, nel caso in cui doveste ricevere una multa – anche se è sempre bene rispettare i limiti di velocità – controllate bene se è presente l’omologazione del dispositivo di rilevazione.

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Amanti degli scarichi aperti? Badate bene, in numerosi stati europei, Francia in testa, stanno arrivando i radar del suono. Anche se al momento sono per la maggior parte ancora in fase di studio, i nuovi radar vogliono arginare il problema dell’inquinamento acustico, argomento particolarmente sentito all’interno delle grandi città. In Francia sono già diversi i comuni interessati, a partire dal 2019, da questa sperimentazione, comprese Nizza, Tolosa e molte altre.

In Inghilterra sono già arrivati i primi apparecchi A Bradford, nel nord, ma a breve ne verranno consegnati altri in diverse province che hanno aderito a un progetto pilota finanziato con 300.000 sterline. Destino simile è riservato anche alla Spagna, con Barcellona. Qui sono già stati installati diversi dispositivi ma per i prossimi mesi avranno solo un compito di raccolta dati, poi si vedrà invece se verranno utilizzati anche per comminare multe.

In California sono già state recapitate tre anni fa le prime sanzioni per il rumore eccessivo emanato dai veicoli e a breve ne arriveranno diverse in sei città dello stato, ma per ora non è dato sapere esattamente dove.

Per quanto riguarda l’Italia, non si parla ancora molto di controlli automatizzati ma quando ci si inerpica sulle strade di montagna, in Trentino in primis, non è detto che gli agenti di polizia non usino un fonometro durante i controlli. Il dado, a quanto pare, è tratto.

In collaborazione con Automoto.it

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