Caro direttore, i monopattini sono sempre più pericolosi. Nell’ultimo anno le vittime sul due ruote elettrico sono aumentate tantissimo. La speranza è che la stretta voluta dal governo con nuove e più stringenti misure possa sortire effetti e contenere un fenomeno sempre più allarmante. Gabriele Salini
Caro Salini, Non c’è alcun dubbio, i numeri ci parlano di un forte aumento (tra il 50 e il 70 per cento) degli incidenti stradali in cui sono coinvolti i monopattini e le biciclette (elettriche e no). Le nuove regole che debbono rispettare i guidatori dei nuovi mezzi di trasporto puntano proprio a fronteggiare questa situazione: obbligo di targa, casco e assicurazione per i possessori di monopattino, limiti di circolazione per quelli in car sharing più una serie di sanzioni severe per la guida contromano e su strade extraurbane trafficate e pericolose. Non dimenticando il decoro delle città rovinato dall’abbandono in strada dei mezzi elettrici fuori delle aree di sosta se non addirittura buttati per strada. Basterà tutto questo? E soprattutto le limitazioni come possono favorire l’obiettivo di ridurre il numero di auto circolanti nelle città e l’abbattimento dei gas serra? Il problema (lo dimostra anche il numero dei morti che riguarda in maggioranza tre metropoli: Milano, Roma e Torino) non può essere risolto con appelli generici e qualche multa severa in più. Aumentare la mobilità elettrica è un’esigenza importante. Per tanti giovani monopattini e bici elettriche fanno parte di un nuovo stile di vita. Ma allora le città debbono riprogettarsi, devono studiare percorsi protetti o perlomeno separati, per permettere a mezzi così esposti all’incidente di viaggiare in sicurezza. E ai pedoni di non essere investiti. Non si può sperare di cambiare le abitudini di spostamento lasciando le città nel caos attuale della circolazione. Altrimenti tra mancato rispetto delle regole, disattenzioni, fretta e frenesia staremo ogni giorno a occuparci dei monopattini in cronaca nera.
