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Auto, le immatricolazioni in Europa crescono. Ma Stellantis continua a perdere quote di mercato

auto, le immatricolazioni in europa crescono. ma stellantis continua a perdere quote di mercato

Auto, le immatricolazioni in Europa crescono. Ma Stellantis continua a perdere quote di mercato

A febbraio il mercato dell’auto Ue continua a crescere, ma resta lontano dai livelli pre crisi. L’Associazione dei produttori di auto europei (Acea) evidenzia l’aumento dell’11,5% delle immatricolazioni, salite a 802.763 unità. Acea, però, ricorda anche che la crisi dei chip ha ridotto il numero delle vendite a inizio 2022, quindi la crescita di febbraio 2023 sembra più ampia per via della bassa base di confronto. Mediobanca ricorda comunque che «le vendite di auto in Europa hanno registrato un inizio anno positivo e riflettono il miglioramento delle condizioni di produzione rispetto alla prima metà del 2022. La crescita proseguirà nel primo trimestre 2023».

La traineranno Spagna (+19,2%) e Italia (+17,4%), che a febbraio sono quelli con i maggiori aumenti fra i mercati principali. I due Paesi restano in testa anche se l’indagine viene ampliata a gennaio: su base bimestrale la Spagna segna un +32,1% e Italia un +18,2%. Segue la Francia (+9,1%), mentre il mercato tedesco si mostra stabile (+0,2%). La crescita coinvolge l’intero continente, con il mercato Ue che a febbraio ha raggiunto quasi 1,6 milioni di immatricolazioni (+11,4%).

Il gap con il pre pandemia

Rispetto al pre pandemia (primo bimestre del 2019) le immatricolazioni nell’Europa Occidentale restano in calo del 23,6%. «Dopo 13 cali mensili consecutivi, continua l’inversione di tendenza delineatasi con la prima crescita dell’agosto 2022, che però tarda a prendere consistenza», afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor. «La pandemia ha fortemente penalizzato il mercato dell’auto. Un complesso di fattori, che vanno dalla guerra in Ucraina alla crisi energetica con il ritorno dell’inflazione, ha depresso la domanda. E la carenza di microchip e di altri componenti essenziali non ha consentito all’industria automobilistica di soddisfare neppure la domanda residua».

Volkswagen batte Stellantis

Anche a febbraio Volkswagen è la casa europea con la maggiore quota di mercato, pari al 26% (+1,5%), con 208.503 auto immatricolate (+18,2%). Segue Stellantis, seconda, con con una fetta di mercato che si riduce al 19,1% (-1,9%) nonostante la crescita delle immatricolazioni (153.684, +1,6%). A febbraio i brand più deboli della casa italo-francese sono Lancia/Chrysler (-36,8% mese su mese; -15,6% su base annua) e Citroen (-7,%; -2,9%), mentre Alfa Romeo (+129%; +119%), Ds (+21,3%; +21,8%) e Maserati (+73%; +116%) registrano una forte crescita.

Positivi anche gli altri brand: Peugeot (+6,4%; -2,1%), Fiat (+0,5%; +7,6%), Jeep (+1,5%; +5,1%) e Opel (+1,8%: -4,7%). Renault è invece la terza casa automobilistica in Europa, con una quota del 10,8% (+1,3%), in crescita grazie al balzo delle vendite, salite a 86.779 (+26,3%). Si piazzano ai piedi del podio la coreana Hyundai, all’8,4% (-0,9%) con 67.764 auto vendute (+1,4%), e la giapponese Toyota, al 7,3% (+0,2%) con 58.329 nuove immatricolazioni (+14,6%).

Stellantis cede quote di mercato nell’Ue

Stellantis continua a perdere quote di mercato in Europa, continente che rappresenta il 45% dei volumi e il 35% dei ricavi consolidati. I problemi logistici della casa automobilistica italo-francese in Europa non si sono ancora risolti. Tuttavia, per Bestinver Securities i risultati del 2022 mostrano margini record (margine ebit adjusted del 9,9% in Europa, +90% su base annua). Il 2023, però, sarà un anno pieno di sfide per Stellantis perché la domanda potrebbe indebolirsi dopo l’aumento dei tassi di interesse, a cui si aggiungono i maggiori costi generati dal processo di elettrificazione.

«La casa italo-francese parte da una posizione di forza», chiariscono però gli analisti di Bestinver Securities. «Il margine operativo del 13% del 2022 consentirà di difendere un margine a due cifre, mentre la posizione finanziaria netta positiva di 25,7 miliardi permetterà di incrementare la remunerazione degli azionisti e di far fronte ai maggiori investimenti legati all’elettrificazione. Abbiamo una raccomandazione buy sul titolo».

L’elettrico avanza ma la benzina resta in testa

La benzina resta la prima scelta nell’Ue, con una quota di mercato del 36,9%. Ma a febbraio si registra un aumento delle auto elettriche e ibride, che rappresentano il 12,1% e il 25,5% del mercato. Le nuove immatricolazioni di veicoli elettrici (Bev) nell’Ue sono aumentate del 39,7%, raggiungendo 97.300 auto, con una quota di mercato del 12,1% rispetto al 9,7% di febbraio 2022.

Anche le vendite di veicoli ibridi (Hev) sono salite del 22,3% a 204.883 unità, cifra pari a una quota di mercato del 25,5% (+2,2%). La crescita è sostenuta dagli aumenti a doppia cifra nei quattro mercati chiave: Spagna (+31,8%), Francia (+24,6%), Germania (+24,2%) e Italia (+23,9%). Viceversa, sono diminuite del 7,4% le immatricolazioni di veicoli ibridi plug-in (Phev), scese a 57.569 auto a causa della flessione in Germania (-44,8%) successiva alla fine dei sussidi.

A febbraio, invece, le immatricolazioni di auto a benzina sono aumentate dell’11,1%. Ne consegue una quota di mercato del 36,9%, in linea con quella registrata nel 2022. Alla crescita hanno contribuito Spagna (+19%), Italia (+16,3%), Germania (+8,9%) e Francia (+7,7%). Continua invece la flessione delle auto diesel (-8,4%), che adesso ha una quota di mercato del 15% (-3,2%) nonostante gli aumenti in alcuni mercati dell’Europa centrale, cioè Polonia (+18,9%) e Repubblica Ceca (+12,4%), a cui si aggiunge l’Italia (+2,2%). (riproduzione riservata)

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