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Auto, Faib: lo stop Ue a diesel e benzina provocherà un serio danno all’industria. Serve ammodernare la rete

auto, faib: lo stop ue a diesel e benzina provocherà un serio danno all’industria. serve ammodernare la rete

Auto, Faib: lo stop Ue a diesel e benzina provocherà un serio danno all’industria. Serve ammodernare la rete

Il bando al 2035 per le auto con motori termici imposto dalla Ue finisce nel mirino di Faib Confesercenti, la Federazione Autonoma Italiana Benzinai. Secondo il presidente Giuseppe Sperduto, questo potrebbe creare un serio danno all’industria, con gravi ripercussioni su occupazione ed economia: «A nostro parere si poteva procedere con maggiore gradualità, per governare i tempi tecnici necessari a una transizione virtuosa verso l’utilizzo di energie alternative, anche in considerazione del fatto che attualmente esistono già alternative green come i biocarburanti, i carburanti sintetici e l’idrogeno».

Per l’auto elettrica serve ammodernare la rete

Faib torna a sottolineare la necessità di procedere, quanto prima, ad un ammodernamento della rete. «Alla luce delle decisioni dell’Unione si rende sempre più necessario che le stazioni di servizio divengano dei veri e propri hub energetici e che si avvii la ristrutturazione e riqualificazione degli impianti», aggiunge  Sperduto. «Una richiesta che abbiamo già portato all’attenzione del Ministro Urso: basti pensare che il 40% della rete è composta di punti vendita di oltre 40 anni», specifica il presidente.

Ripensare le pompe di benzina come hub energetici

«Gli operatori della rete che aderiscono a Faib Confesercenti hanno dato la loro disponibilità a ripensare le aree di servizio e ad approntare le relative azioni di riposizionamento, che consentano loro di divenire stazioni multifunzionali, a servizio della mobilità futura», ha sottolineato Sperduto, concludento che «fornire energia nei distributori è l’obiettivo di oggi e di domani degli operatori rete che chiedono che le colonnine elettriche vengano installate, in via prioritaria e privilegiata, sull’attuale rete. Chiediamo che questi aspetti vengano trattati al prossimo tavolo con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. È un tema che non può più essere rimandato». (riproduzione riservata)

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