Attualità

Mondo

Motori

Auto elettriche, sale di tono la guerra Usa-Cina. Pressing su Biden per un bando

auto elettriche, sale di tono la guerra usa-cina. pressing su biden per un bando

U.S. STEEL-M&A/NIPPON-CONGRESS

MILANO – Mentre l’Italia prova a ricucire i rapporti con Pechino dopo l’uscita dalla via della Seta, l’asse tra Washington e la Cina torna a scaldarsi sul tema delle auto elettriche. Comparto, quello delle quattro ruote, già divisivo anche con Bruxelles e con i produttori occidentali che ogni due per tre lamentano la concorrenza sleale delle aziende del Dragone.

Il tema è ovviamente delicato. La Cina è diventato un colosso dell’auto non solo come mercato, ma anche come produttore e sempre più come esportatore: Giappone superato. E soprattutto grazie alle vetture di frontiera, quelle elettriche, che dovrebbero garantire all’industria asiatica un futuro roseo.

Un problema per molti osservatori, che investe la Casa Bianca e il suo inquilino Joe Biden. L’ultimo pressing ad alzare una barriera contro i veicoli cinesi è arrivato dal Senato e in particolare dal presidente della Commissione bancaria del Senato, Sherrod Brown, per il quale “i veicoli elettrici cinesi sono una minaccia esistenziale per l’industria automobilistica americana”. La sua è una presa di posizione ancora più radicale di quella espressa da qualsiasi politico statunitense sulla questione: finora gli altri si erano limitati a chiedere dazi alti per tenere i veicoli elettrici cinesi fuori dal Paese.

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) barba navaretti]]

A febbraio, la Casa Bianca aveva dichiarato che gli Stati Uniti stavano aprendo un’indagine per verificare se le auto cinesi rappresentassero un rischio per la sicurezza nazionale. La Cina, aveva detto Biden, “potrebbe inondare il nostro mercato con i suoi veicoli, mettendo a rischio la nostra sicurezza nazionale”. “Non possiamo permettere che la Cina porti i suoi imbrogli sostenuti dal governo di Pechino nel cuore all’industria automobilistica americana”, ha scritto su X (la ex Twitter) Brown, senatore democratico dell’Ohio, stato produttore di automobili.

La frequenza dei messaggi preoccupati si fa serrata. Durante il recente viaggio in Cina, il segretario al Tesoro americano Janet Yellen ha avvertito Pechino che Washington non permetterà che si ripeta lo “shock” dei primi anni 2000, quando le importazioni cinesi si riversarono in America.

In risposta, il viceministro delle finanze cinese, Liao Min, ha espresso “grave preoccupazione” per le restrizioni imposte dagli Stati Uniti al commercio e agli investimenti.

Tra le mosse a disposizione di Washington, scrive la Bbc, ci sono restrizioni all’utilizzo di tecnologia cinese nel timore che possa servire a “raccogliere grandi quantità di dati sensibili sui conducenti e sui passeggeri”.

Le auto connesse a Internet, ha detto la Casa Bianca sempre a febbraio, “usano regolarmente le loro fotocamere e sensori per registrare informazioni dettagliate sulle infrastrutture statunitensi; interagiscono direttamente con le infrastrutture critiche; e possono essere pilotate o disabilitate da remoto”.

Ricordiamo che le due superpotenze economiche dal 2018 sono in una guerra avviata dall’amministrazione Trump con dazi su 360 miliardi di dollari di merci cinesi, con risposta da Pechino su 110 miliardi di Made in Usa. Misure rimaste in larga parte in vigore con Biden. L’anno scorso – ricorda ancora l’emittente britannica – il valore delle merci acquistate dagli Stati Uniti dalla Cina è sceso di poco più del 20%, a 427 miliardi di dollari. Sul flusso opposto, le esportazioni statunitensi verso la Cina sono scese del 4% a poco meno di 148 miliardi di dollari.

TOP STORIES

Top List in the World