Auto, accordo Viminale-Trasporti e Unasca contro le false «nazionalizzazioni»
Un fenomeno che ora un protocollo siglato tra i ministeri dell’Interno e delle Infrastrutture e dei Trasporti con Unasca (associazione che raggruppa le autoscuole e gli studi di consulenza automobilistica) cerca di arginare. L’accordo punta alla prevenzione attraverso la condivisione di informazioni e l’attività di formazione rivolte ai professionisti del settore e ai funzionari degli Uffici Motorizzazione Civile si mira a un innalzamento sostanziale degli standard di legalità e sicurezza. L’accordo prevede anche il coinvolgimento di altre amministrazioni e enti per raggiungere gli obiettivi. «Si tratta di una materia complessa – ha detto Pasquale D’Anzi (direttore generale per la Motorizzazione, per i servizi ai cittadini e alle imprese – e spero si facciano accordi anche con altre associazioni». «Il traffico di veicoli rubati interessa più Stati con soggetti che si muovono in più Paesi per cercare di regolarizzare auto rubate. Per il contrasto del fenomeno la formazione è un punto di forza» ha sottolineato il prefetto Renato Cortese, direttore centrale per la Polizia stradale, Ferroviaria, delle Comunicazioni e per i Reparti Speciali della Polizia di Stato. «Noi siamo il primo filtro per chi vuole immatricolare un’auto dall’estero e possiamo essere di supporto alla pubblicazione amministrazione e offrire certezza ai cittadini ed evitare il ripetersi di truffe anche importanti che ci sono state in passato» ha detto Giueppe Guarino, segretario nazionale Studi di Unasca.
Unasca è l’associazione maggiormente rappresentativa in Italia per autoscuole, scuole nautiche e imprese di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto. Fondata nel 1967, conta oltre 3mila imprese iscritte, gestendo l’80% delle formalità relative a veicoli e imbarcazioni, servendo circa 11-12 milioni di utenti annui. Con un giro d’affari complessivo che supera i 6 miliardi di euro, Unasca rappresenta un settore che occupa circa 30mila addetti.