Aston Martin – Stroll aumenta la presa per contrastare la Geely
Le manovre. Dunque, per bloccare le mire dei cinesi, Yew Tree ha speso oltre 50 milioni di sterline (poco più di 57 milioni di euro al cambio attuale) per salire dal 19% al 28,29% del capitale dell’Aston Martin. Tuttavia, il consorzio, che, tra l’altro avrebbe visto l’ingresso di nuovi investitori (Anthony Bamford, presidente del colosso dei macchinari per l’edilizia JCB, il miliardario di Hong Kong Silas Chou, l’imprenditore statunitense del settore delle tlc John McCaw ed Ernesto Bertarelli, uno tra i maggiori investitori europei delle biotecnologie), sarebbe intenzionato a superare il 29,99% per costringere il resto degli azionisti a uscire allo scoperto e a manifestare pubblicamente l’interesse a lanciare un’offerta d’acquisto totalitaria sulla Casa britannica. I cinesi hanno acquistato a settembre il 7,6% dell’Aston Martin, partecipando, con un investimento di circa 66 milioni di sterline, all’aumento di capitale da 654 milioni lanciato pochi mesi fa per ridurre l’indebitamento e dotare la società di nuove risorse fresche da destinare ai programmi di sviluppo. La ricapitalizzazione ha portato all’ingresso di altri investitori di particolare caratura internazionale, tra cui il fondo sovrano dell’Arabia Saudita, già azionista della Lucid o della Pagani. Nell’azionariato è presente anche la Mercedes con il 9,7%. Tra l’altro, i cinesi non sono i soli ad aver messo gli occhi su Gaydon. Lo stesso Stroll ha rivelato di aver rifiutato un’offerta da 1,3 miliardi di sterline presentata dall’Investindustrial, la società dell’imprenditore milanese Andrea Bonomi che ha controllato per anni l’Aston Martin, ma ha progressivamente dismesso la propria partecipazione dopo la quotazione in Borsa.