Tokyo si schiera con Ue e Corea per chiedere una revisione delle regole sui bonus ai veicoli elettrici. Le possibili deroghe sul tavolo
Gli alleati dell’Europa si chiamano Giappone e Corea del Sud. La battaglia è sempre la stessa, quella contro gli incentivi americani all’acquisto di auto elettriche, che l’Inflation Reduction Act (IRA) del presidente Biden vincola al “made in Usa”.
Le possibili deroghe
L’idea è di chiedere al dipartimento del Tesoro Usa che le auto preassemblate nel Paese del Sol Levante siano compatibili con i bonus da 7.500 dollari, purché esportate in Nord America e completate negli Stati Uniti o in Canada e Messico.
Lo scacchiere internazionale
La mossa arriva dopo che Yasutoshi Nishimura, ministro dell’Industria giapponese, aveva incontrato Gina Raimondo, segretaria al Commercio Usa, esprimendo preoccupazione per le nuove politiche a stelle e strisce, approvate violando forse le regole della World Trade Organization (WTO). Anche la Japan Automobile Manufacturers Association aveva accusato l’IRA di discriminazione, avvertendo che avrebbe seguito gli sviluppi da vicino.
Intanto, Europa e Corea continuano a lavorare di diplomazia. Se Seul punta a un periodo di grazia di 3 anni, per consentire a Hyundai e Kia di costruire il loro primo stabilimento Oltreoceano, Bruxelles schiera i suoi uomini nella task force Usa-Ue. Sullo sfondo, la minaccia di un nuovo sovranismo dell’auto elettrica.
Fonte: Reuters