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Anche Ferrari loda Tesla: "Ha dato una scossa all'ambiente"

Ferrari SF90 Stradale and Tesla Model S Plaid

Benedetto Vigna parla di transizione ecologica e riconosce i meriti di Elon Musk. Poi racconta come il Cavallino si proietta nel futuro

Tesla è un modello per tanti. Per Volkswagen – o almeno per la Volkswagen dell’era Herbert Diess –; per le Case cinesi e, si scopre oggi, anche per Ferrari. Benedetto Vigna, ceo della Casa di Maranello, in un’intervista rilasciata a Bloomberg, ha infatti usato parole di stima per Elon Musk e soci.

Ferrari e Tesla non hanno molto in comune. Anzi, possono essere considerate un po’ agli opposti, pensando ai modelli che producono e ai valori che incarnano. Ma entrambe si trovano a competere oggi nello stesso campo da gioco: quello della transizione ecologica. E se la seconda è a zero emissioni sin dalle proprie origini, l’altra ci si sta avvicinando, consapevole che, per essere competitiva negli anni a venire, sarà costretta ad affrontare un profondo cambiamento.

Elettrico sarà sinonimo di emozioni

Vigna, parlando di Tesla, ne ha riconosciuto il merito di dare una scossa al settore. Tesla, in un certo senso, ha suonato un campanello d’allarme sulla questione delle emissioni e ha spinto l’intero comparto ad accelerare sull’auto elettrica. E non finisce qui: Tesla non ha solo promosso un nuovo tipo di alimentazione. Ha anche mostrato come un costruttore moderno deve organizzarsi per realizzare quel tipo di vetture. Tesla è snella, agile, efficiente. Le altre Case devono imparare da quel modello.

Fiera Tesla Gigafactory Berlino-Brandeburgo in Germania (10 ottobre 2021)

La produzione della Tesla Model Y nella Gigafactory di Berlino

Però, Ferrari deve affrontare il cambiamento in modo diverso. Vigna definisce le Tesla “auto funzionali”. Servono, insomma, per spostarsi da un punto A a un punto B. Ferrari, anche nell’era dell’elettrico, dovrà restare fedele al proprio Dna. Dovrà creare auto uniche, ad alto tasso emozionale, in grado di proporre al mercato qualcosa che non esiste da nessuna altra parte.

La forza del mix

Vigna ha poi parlato del percorso che la Casa del Cavallino sta percorrendo proprio per avvicinarsi al mondo dell’elettrificazione. Da più parti è arrivata la critica che le Rosse si stessero muovendo nella direzione delle zero emissioni troppo lentamente, ma il numero uno del brand non è d’accordo.

Video presenta le modalità di guida della Ferrari SF90 Stradale

Lo schema ibrido della Ferrari SF90

La prima Ferrari completamente elettrica arriverà già nel 2026 (sarà svelata nel 2025) e attualmente la Casa ha due vetture ibride in commercio: la 296 e la SF90. Il presente, e ancor di più il futuro del brand, trova la propria forza nella capacità di offrire un mix di alimentazioni che, tra qualche anno, potrà contare su vetture termiche, ibride ed elettriche. Con il passare del tempo le percentuali di vendita di questi tre tipi di powertrain evolveranno, ma per il momento Ferrari ha scelto questa soluzione.

Ferrari SF90 Stradale, la prova

La Ferrari SF90 Stradale

La tecnologia come strumento

Nella lunga intervista, Vigna ha anche dato un proprio giudizio sull’elettrificazione. Ribadendo che le Case – e soprattutto una Casa come Ferrari – devono andare oltre la tecnologia fine a sé stessa. Che siano motori a flusso radiale o assiale, che siano batterie di un tipo o di un altro, la cosa che davvero conta è la percezione del cliente alla guida.

L’elettrico è stato imposto e l’industria automotive non può far altro che muoversi in quella direzione, ma non si deve perdere di vista l’obiettivo finale, la soddisfazione di chi acquista un’auto. La tecnologia è solo uno strumento per dare al cliente un’auto che risponda correttamente alle aspettative. Ferrari, sicuramente, riuscirà a farlo, a prescindere dal tipo di powertrain utilizzato.

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