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Alluvione Emilia-Romagna, maxi donazione da Lamborghini

La casa automobilistica del Toro segue le orme di Stellantis e decide di donare 1 milione di euro alle popolazioni colpite dalla tragedia

Alluvione Emilia-Romagna, maxi donazione da Lamborghini

Dopo Stellantis, anche Lamborghini decide di correre in soccorso alle popolazioni emiliano-romagnole colpite dalla terribile alluvione dei giorni scorsi. Ed esattamente come il gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA, anche la casa automobilistica del Toro decide di farlo nella stessa misura: attraverso una donazione di 1 milione di euro nell’ambito della raccolta fondi “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”.

Maxi donazione

Attraverso una nota ufficiale, Lamborghini ha annunciato che i fondi saranno devoluti a sostegno delle comunità colpite grazie al coordinamento degli Enti locali, con un’attenzione particolare ai progetti di recupero ambientale dovuti al dissesto idrogeologico. Un gesto concreto quindi, compiuto da un marchio che nella Terra dei Motori, l’Emilia-Romagna appunto, fonda le sue radici e la sua cultura di successo.

Cancellati gli eventi per i 60 anni

Nell’annunciare la donazione di 1 milione di euro, Lamborghini ha anche reso nota la decisione di annullare le celebrazioni relative al 60° anniversario del marchio, che si sarebbero dovute svolgere dal 24 al 28 maggio: questo significa che l’evento “60° Anniversario Giro“, inizialmente previsto in partenza in Piazza del Popolo a Roma con arrivo in Piazza Maggiore a Bologna, è stato cancellato così come tutte le attività ad esso collegate.

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Parla Winkelmann

“Automobili Lamborghini è da sempre attenta e sensibile al territorio che la ospita. Attraverso questo gesto concreto vogliamo esprimere la nostra solidarietà e vicinanza nei confronti delle comunità interessate da questa emergenza ambientale – ha dichiarato Stephan Winkelmann, il CEO della casa automobilistica del Toro – Eravamo ormai pronti a dare inizio alle celebrazioni del 60° anniversario ma non potevamo ignorare questa tragedia che ci tocca da vicino perché affligge direttamente le famiglie di alcuni colleghi e colpisce la Regione che la nostra azienda chiama casa”.

FP | Andrea Trezza RIPRODUZIONE RISERVATA

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