Allarme Tesla, i volanti si possono staccare. Richiamo in arrivo
Il caso, secondo la National highway traffic safety administration, interessa circa 120.000 vetture, che a questo punto potrebbero essere richiamate per i controlli e le modifiche del caso. Se tutto questo verrà confermato, il marchio americano, supererebbe quota 2,1 milioni di auto richiamate nel mondo per varie anomalie dal 2021 ad oggi, con 123 richiami totali negli Usa.
Un dato enorme se si pensa che negli ultimi cinque anni Tesla ha prodotto 4 milioni di vetture circa e nel 2022 ha venduto globalmente 1,3 milioni di auto. E quello passato è stato un anno di vendite record per il brand Usa (nonostante in Borsa il titolo abbia perso circa il 60% del proprio valore), culminato con un ultimo trimestre a tutta velocità con 405.278 modelli venduti.
L’ultimo maxi-richiamo di auto Tesla è stato fatto a febbraio per quasi 363.000 veicoli dotati del software “Full Self-Driving” che sembra poter infrangere le leggi sul traffico ed effettuare manovre non sicure. Ma l’elenco di richiami è lungo e riguarda tutto il mondo. In Cina sono state richiamate 80.000 vetture per problemi con le cinture di sicurezza e il software. Nel settembre del 2022 (dopo aver rischiato di dover richiamare 830.000 vetture negli Usa per le indagini sugli incidenti) Tesla ha dovuto effettuare un richiamo virtuale aggiornando il software di 1,1 milioni di auto vendute negli Stati Uniti per un malfunzionamento dei finestrini. Un anno fa 500 mila fra Model 3 e Model S erano state richiamate per problemi al cofano motore e alla retrocamera per il parcheggio, mentre a inizio 2021 la Nhtsa aveva chiesto di richiamare 158 mila Model S e Model X per un guasto alla centralina di gestione del sistema multimediale.
In totale circa 2 milioni di auto richiamate, cui adesso potrebbero aggiungersi altre 120 mila Model Y. Numeri non brillanti per un marchio che comunque rappresenta un sogno green e di sostenibilità e che potrebbero farsi sentire sugli umori dei potenziali clienti, nonostante i tentativi di Musk di rendere meno elitaria la Tesla, tagliando i prezzi di listino e introducendo un modello low cost la Model 2 da soli 25 mila dollari (alla quale però non ha fatto cenno all’Investor day 2023 lo scorso 1 marzo). Tornato a fine febbraio l’uomo più ricco del mondo proprio grazie alla ripresa del titolo Tesla da gennaio dopo un disastroso 2022, Elon Musk in seguito all’acquisto di Twitter per 44 miliardi e alle forti polemiche sulla sua gestione e sui tagli del personale (sceso da 7.500 a 2.000 unità), sembra aver perso un po’ del suo tocco magico. E, soprattutto, sembra considerato meno “cool” agli occhi del mondo.
Lo spot firmato Dawn Project e nato da un’idea di Don O’Dowd, storico oppositore di Musk, era diretto contro l’autopilot di Tesla, definito “una minaccia per la sicurezza” ed elencava la serie di problemi riscontrati dal sistema (e, come sottolineato, nel mirino della Nhtsa). Una pubblicità altamente negativa, che ora sarà sicuramente rilanciata dai nuovi problemi del Suv Model Y.