AlixPartners – Il caro energia allontana la ripresa (e il pareggio tra Ev ed endotermiche)
Rincari energetici e materie prime. A pesare sulla ripresa della domanda sono diversi fattori: i timori per un’imminente recessione, la continua tensione nella disponibilità di semiconduttori, il contesto geopolitico e il costo delle materie prime e dell’energia. A tal proposito, AlixPartners sottolinea che i rincari energetici hanno “comportato un aumento dei costi di produzione di una vettura con motore a combustione di circa 500 euro per unità”, annullando, così, i ribassi di altri fattori produttivi. Il costo delle materie prime contenute in un veicolo di segmento medio è sceso, tra il picco di marzo e settembre, del 38%, da 2.970 dollari a 1.850 dollari, un valore superiore di 370 dollari rispetto alla media del 2020 (1.475 dollari). Per la produzione di un veicolo a elettrico a batteria i costi sono diminuiti solo del 26% e restano assai maggiori rispetto alla media di due anni fa (2.150 dollari).
Punto di pareggio sempre più lontano. Come detto, per le elettriche non ci sono buone notizie: “Il repentino aumento dei prezzi energetici aumenta ulteriormente il numero di chilometri da percorrere per pareggiare il differenziale di prezzo rispetto alle equivalenti vetture con motore termico”, con “il punto di pareggio tra Bev e Ice (acronimo di “internal combustion engine”, ndr) che passa “dai 105.000 km del 2020 ai 415.000 km attuali”. “Nella prospettiva del consumatore – spiega il direttore Paolo Pucino -, l’aumento dei costi energetici allontana ancora di più la percorrenza necessaria per arrivare a un sostanziale pareggio tra vetture endotermiche ed elettriche: con i valori attuali del costo dell’energia, sono necessari circa 400.000 km per equilibrare il maggiore costo di acquisto; tale valore scende a circa 280.000 km considerando gli attuali incentivi, evidenziando ancora una volta la rilevanza degli aiuti di Stato come strumento fondamentale di supporto alla penetrazione delle vetture a batteria”.