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Addio W12 Bentley, l'ultimo è quello da 740 CV della Batur

L'iconico motore del Gruppo Volkswagen saluta definitivamente le auto di Crewe con la Batur, dopo 20 anni di emozioni

addio w12 bentley, l'ultimo è quello da 740 cv della batur

L’iconico motore 6.0 W12 biturbo di Bentley sta per lasciarci definitivamente. La Casa ha annunciato che non lo svilupperà più e che l’ultima auto su cui sarà montato sarà la Batur, i cui 18 esemplari previsti sono attualmente in produzione dalla divisione Mulliner, nello stabilimento di Crewe.

In un’era di avvicinamento all’elettrico la notizia non stupisce, dato anche il quantitativo di emissioni di CO2 emesse dallo stesso – in ciclo combinato – sotto a una Continental GT Speed, per esempio, la stessa che abbiamo provato recentemente a Roma e di cui trovare il video in fondo all’articolo, è pari a 311 g/km. Ma qual’è la storia di questo motore e perché è davvero unico?

L’iconico WR12

Il motore che equipaggia ancora attualmente le Bentley più potenti, prima di tutto, non va confuso con un normale V12. La sigla W12, infatti, sta a indicare che non è composto da due bancate in linea da 6 cilindri, bensì da due V6 “stretti” collegati tra loro.

Si tratta di una soluzione unica, brevettata dal Gruppo Volkswagen alla fine degli anni ’90 e proposta da allora sulle auto più grandi dei diversi marchi. Tecnicamente, infatti, il motore è classificato come un WR12 e i propulsori da cui è composto sono due VR6 da 3.0 litri.

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La foto di presentazione nel 2001 del motore W12

Gli appassionati di auto di Wolfsburg ricorderanno certamente quest’ultima sigla, che sta per “Verkürzt” and “Reihenmotor”, che in inglese possono essere riassunte con “shortened inline engine”, cioè motore in linea accorciato in italiano, o ristretto.

Questo perché un VR6 è tecnicamente un V6 senza spazio tra le due bancate, cioè un 6 cilindri in linea di dimensioni ridotte, ideato per essere ospitato in posizione trasversale nei vani motore di auto a trazione anteriore (o integrale non permanente).

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La prima Bentley Continental GT

Il W12 di Bentley è l’ultima evoluzione di questo iconico progetto, che in oltre 20 anni di carriera è stato proposto su diverse generazioni di Audi A8, sulla Volkswagen Phaeton W12, sulla Touareg W12 e, appunto, sulle Bentley Continental GT, Flying Spur e Bentayga.

Se però pensate che sia finita qui vi sbagliate, perché a metà anni 2000 fu dato in prestito a un produttore olandese di supercar dal nome Spyker, che lo montò sotto alla sua C12, una sportiva due posti a motore centrale.

Chiaramente negli anni questo motore unico ha avuto diverse declinazioni, passando da versioni aspirate a turbo e subendo diverse modifiche per aumentarne potenza, efficienza e affidabilità.

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Bentley Continental GTC Speed – La prova

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Bentley Continental GTC Speed – La prova

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Bentley Continental GTC Speed – La prova

L’ultimo della storia

Come anticipato, recentemente la Casa ha annunciato che a partire dal 2024 non equipaggerà più le sue auto con il W12, che quindi abbandonerà per sempre la B alata.

L’ultima in ordine di tempo sarà la Batur, prodotta in soli 18 esemplari al prezzo di 2 milioni di euro ciascuno e dotata dell’ultima evoluzione del 12 cilindri da 6.0 litri, pesantemente modificata e in grado di sviluppare fino a 740 CV di potenza grazie alla combinazione di un’aspirazione molto efficiente e due turbine di grandi dimensioni.

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Bentley Mulliner Batur

Il CEO della Casa, Adrian Hallmark, ha commentato così la notizia:

“Il titano da 740 CV che Mulliner ha creato per la Batur segna la fine di un viaggio di sviluppo di cui i nostri colleghi di ingegneria e produzione dovrebbero essere estremamente orgogliosi. Quando la produzione finirà nell’aprile del prossimo anno, miriamo a riqualificare e ridistribuire tutti gli artigiani qualificati che costruiscono ancora ogni motore a mano”.

La prova a Roma della Bentley Continental GT Speed

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