Questa è (fate un bel respiro profondo) l’Abarth Classiche 500 Record Monza ’58, che ufficialmente celebra il centenario del circuito più famoso d’Italia. Come suggerisce la parte “Record” del nome, Monza è però anche il luogo in cui una Fiat 500 spogliata del superfluo e truccata per bene riuscì a battere sei record di velocità. E se questa macchina sembra proprio come l’originale che stabilì quei primati c’è un motivo ben preciso. È stata infatti realizzata nientemeno che dal reparto Heritage della Fiat (o forse sarebbe meglio parlare della capogruppo Stellantis), che – udite! udite! – voleva rendere omaggio all’antenata.
La genesi dello Scorpione
L’originale Abarth “Record” del 1958 è stata la prima Fiat 500 messa a punto e modificata da Abarth, a quanto pare perché lo stesso buon Carlo voleva dimostrarne il potenziale. Per migliorare le sue performance, Abarth eliminò tutti i sedili tranne uno, sostituì la capote in tessuto con un tetto rigido e riuscì a spremere ben 26 cavalli dal motore a due cilindri piazzato nella parte posteriore. Così equipaggiata – anzi… non equipaggiata – la prima 500 con elaborazione Abarth poteva superare la vertiginosa velocità di 117 km orari. Ma, grazie a una robustezza capace di andare al di là di ogni più rosea aspettativa, ha resistito per 168 ore (cioè 24 ore al giorno, per sette giorni di fila) a Monza, conquistando un record dopo l’altro.
Di umili origini
La sua erede, la Abarth Classiche 500 Record Monza ‘58, non è così datata, dato che è nata nel 1970 come Fiat 500 standard e ha continuato a essere tale per molto tempo. Tuttavia, a distanza di circa 50 anni, dopo alcune modifiche oculate, ora è un magnifico esempio di restomod. Tanto bello che si può tranquillamente chiudere un occhio sul fatto che le cerniere delle porte siano dalla parte sbagliata.
Abarth Classiche 500 Record Monza ’58 a Milano AutoClassica
Abarth Classiche 500 Record Monza ‘58: tale e quale
La Record Monza ’58 ha praticamente la stessa tonalità di grigio, la stessa livrea e lo stesso tetto dell’auto che stabilì i record a Monza nel 1958. Non mancano neppure i quadranti Jaeger e il volante in legno, entrambi molto amati da Abarth. Inoltre, il motore bicilindrico è stato alesato e portato a 595 cc, numero indelebilmente legato ad Abarth come 500 lo è alla Fiat. Il team Heritage ha fatto tutto esattamente come avrebbe fatto Abarth all’epoca, visto che ha realizzato e utilizzato proprio una riproduzione del kit originale Abarth da 595 cc. Ve ne siete innamorati? Ebbene, sappiate che è in vendita. Per tutte le informazioni sull’acquisto, è possibile scrivere all’indirizzo [email protected].