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1 milione di euro per 5 storiche ad Auto e Moto d'Epoca 2021

Una selezione di auto da mettere in garage senza badare a spese

amazon, 1 milione di euro per 5 storiche ad auto e moto d'epoca 2021

In linea con quanto visto nelle precedenti edizioni, Auto e Moto d’Epoca 2021 espone modelli di ogni genere in vendita, da quelli classici più rari ed esclusivi alle youngtimer con un prezzo accessibile per la maggior parte degli appassionati.

Se l’aspetto economico non rappresenta un problema, ecco le cinque auto da mettersi in garage con un budget di 1 milione di euro, scelte dal nostro Andrea.

La prima e unica OSCA

Il primo modello di cui vogliamo parlare è davvero una perla rara. Si tratta di una Osca 1600 GT Zagato del 1962, la prima e unica auto stradale realizzata dal marchio bolognese fondato dai fratelli Maserati in seguito alla cessione del Tridente. Prodotta in soli 100 esemplari, ha un telaio tubolare derivato dalle corse che contiene il peso in soli 850 kg, la carrozzeria in alluminio e il classico tetto a “doppia bolla” tipico di Zagato.  

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Dal punto di vista meccanico l’auto monta un motore quattro cilindri da 1,6 litri con doppio albero a camme derivato dalla Fiat 1500, in grado di spingersi fino a 140 CV di potenza sulla variante più sportiva GTS. Anche la trasmissione manuale, così come lo sterzo, era presa in prestito dal modello Fiat e consentiva all’auto di raggiungere una velocità massima di circa 200 km/h.

La M3 in edizione limitata

Rimanendo in tema di produzioni limitate si passa a una delle più iconiche sportive della storia recente, la BMW M3. Questa è una E30 del 1989 in versione Cecotto Edition, l’allestimento della coupè bavarese dedicato al pilota venezuelano realizzato in sole 505 unità.

Sotto al cofano c’è il motore quattro cilindri S14 da 2,3 litri portato a 218 CV di potenza e rispetto ai modelli standard vengono aggiunti una serie di elementi tra cui un kit aerodinamico Evolution II, terminali cromati, vetro posteriore più leggero, cerchi BBS da 16″ e carrozzeria in tonalità Misano Red, Nogaro Silver e Macao Blue.

Svedese con stile italiano

Passiamo a una coupé dalle linee classiche e intramontabili, la Volvo P1800 S del 1966. Disegnata dalla studio Frua di Torino, la carrozzeria si distingue per la configurazione a tre volumi e la presenza delle pinne posteriori. È derivata dal punto di vista telaistico e meccanico dalla 120 Amazon, di cui riprendeva trazione posteriore, motore anteriore longitudinale e retrotreno ad assale rigido.

Rispetto a quest’ultima introduceva freni a disco sulle quattro ruote e un cambio manuale a quattro rapporti con overdrive elettrico. Il motore quattro cilindri da 1,8 litri era alimentato da un doppio carburatore SU che garantiva una potenza di 115 CV.

La Targa delle origini

E ora uno dei primissimi esemplari a cielo aperto della 911, una Porsche Targa “soft top” del 1967 con carrozzeria di colore Golf Blue. Presentata per la prima volta nel 1965 al Salone di Francoforte, questa variante di carrozzeria è stata la prima a introdurre un roll-bar di sicurezza per una cabriolet.

L’auto ha interni in similpelle neri e monta i rari cerchi Fuchs da 4,5, di serie sulla versione S e optional su quella standard. Il motore boxer a sei cilindri ad alimentazione a carburatori sviluppava una potenza di 130 CV e veniva gestito da una trasmissione a cinque rapporti 901.

La berlina sportiva di Alfa Romeo

Alla Fiera di Padova si trovano anche modelli storici di Alfa Romeo, come questa Alfetta prima serie del 1973. La berlina sportiva, erede della 1750, monta un motore 1,8 bialbero da 122 CV costruito in completamente in lega d’alluminio e alimentato da due carburatori doppio corpo Weber.

Dal punto di vista meccanico le principali novità consistevano nell’utilizzo della configurazione transaxle che prevedeva la trasmissione montata al retrotreno in blocco con differenziale e frizione, e nell’introduzione del sistema sospensivo De Dion al posteriore per ridurre le masse non sospese e garantire più motricità alle ruote.

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